| Lugh è una divinità celtica di primaria importanza, lo stesso Cesare lo descrive come ‘un gradino sopra gl’altri dei’.
Egli inoltre lo paragona per funzione al Mercurio/Hermes greco romano, ma in realtà cio’ è riduttivo poiché Lugh è sì protettore degli artigiani e del commercio, ma è anche molto di più. Egli è Re, druido e guerriero oltre che artigiano. La sua figura ed il relativo mito vengono ampiamente descritti nel tradizionale testo irlandese: “La battaglia di Mag Tured”. In esso si racconta che Lugh è nipote di Diancecht (dio guaritore dei Tuatha de Danaan) e di Balor (il gigante dei Fomori simboleggiante il caos primordiale), e tale parentela mette ben in evidenza la sua duplice natura : Lugh pur essendo una divinità chiaramente legata alla luce (come indica la radice stessa del nome che significa ‘il luminoso’, ‘il risplendente’) contiene in sé il seme dell’oscurità primordiale da cui la luce emerge. Egli padroneggia la vivificante ma selvaggia forza del caos elevandola ad un livello profondamente spirituale. E’ chiaramente una divinità solare, tanto che molti templi a lui dedicati diverranno poi in era cristiana santuari di San Michele, arcangelo della luce. Lugh preside molteplici attività, praticamente tutte quelle delle tre classi sociali celtiche (regale-sacerdotale, guerriera e artigiana),e gli vengono attribuiti vari soprannomi. Ne ‘la battaglia di Mag Tured’,si presenta come Samildanach ‘il multiforme artigiano’, ma viene anche chiamato Lahmfada ‘dalla lunga mano-braccio’ o ‘luminoso dall’abile mano’. L’attributo principale di Lugh è infatti la lancia, ovvero uno dei quattro Sacri Oggetti dei Tuatha de Danaan, attributo questo chiaramente solare, essendo la lancia, così come il lungo braccio, un chiaro riferimento ai raggi solari.
Animale totemico legato a questo dio è il Corvo, molto comune a dire il vero fra le divinità celtiche, poiché il corvo veniva ritenuto sacro e messaggero divino. La leggenda vuole che la città di Lione, anticamente Lugudunum (‘accampamento di Lugh’, uno dei principali luoghi d culto di tale divinità), sia stata fondata proprio nel luogo indicato da uno stormo di corvi che ivi si posò. Altro aspetto di Lugh consiste nell’essere una divinità agricola, con un ruolo di preminente importanza nelle festività del raccolto celebrate fin dal neolitico. Il primo agosto i celti festeggiavano Lughnasadh, cioè la ‘commemorazione di Lugh’: un importante festival agricolo in onore della raccolta dei cereali, momento questo con notevolissime implicazioni simboliche.
Misteri iniziatici come quelli di Eleusi ad esempio, che avevano proprio il chicco di grano come simbolo di morte e rinascita al centro,venivano probabilmente celebrati fin dal neolitico, anche se altrettanto probabilmente erano presieduti da divinità femminili quali la ‘dea uccello’, di cui sono state rinvenute numerosissime raffigurazioni, o le più celebri Demetra e Persefone. Il chicco di grano dell’ultima spiga del raccolto rappresenta simbolicamente lo spirito della divinità del grano che si sacrifica e che giacerà nel freddo grembo della Madre Terra per tutto l’inverno, in modo da assicurare così un nuovo raccolto.
Divinità agricole sacrificali di questo tipo sono resenti in moltissime culture: Tammuz, Adone, Lugh, la stessa comunione cristiana , con un pezzo di pane a rappresentazione del corpo del Dio, il quale si è sacrificato per il suo Popolo, e che è risorto e che nacque a Bethlem (casa del pane) nei pressi si un antico sito dedicato a Tammuz, dimostrano quanto intimamente questi archetipi facciano parte del nostro inconscio collettivo (per porla sul piano junghiano).
Inoltre, durante Lughnasadh, venivano celebrati i matrimoni, forse proprio in ricordo del matrimonio contratto da Lugh con la dea Erin nel giorno della sua acclamazione a capo dei Tuatha de Danaan.
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